RESPONSABILE SAFEGUARDING ASSOCIAZIONE: Antonio Marzocchi Email Responsabile safeguarding associazione: safeguarding@jigorokanomilano.it

Email Responsabile safeguarding Fijlkam: safeguarding@fijlkam.it

Email Responsabile safeguarding Asc Sport: safeguarding@ascsport.it

1_CODICE DI CONDOTTA A TUTELA DEI MINORI E PER LA PREVENZIONE DELLE MOLESTIE, DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI OGNI ALTRA CONDIZIONE DI DISCRIMINAZIONE C.D. POLITICHE DI SAFEGUARDING

PREMESSA

L’Associazione Sportiva Dilettantistica Judo Club Dojo Jigoro Kano (d’ora in poi l’Associazione), i suoi Tesserati e le sue Tesserate, rispettivamente quali Affiliata e Tesserati FIJLKAM, si conformano, unitamente alla Federazione stessa, alle disposizioni di cui al D. Lgs. n. 36 del 28 febbraio 2021, nonché alle disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI, dall’Osservatorio permanente del CONI per le Politiche di Safeguarding in materia nonché al Regolamento di Safeguarding federale approvato dal Consiglio Federale in data 1 dicembre 2023 e alle Linee Guida Federali pubblicate il 31 agosto 2023, in base alle quali viene emanato il seguente Codice per l’adozione di ogni necessaria misura volta a favorire il pieno sviluppo fisico, emotivo, intellettuale e sociale dell’Atleta, la sua effettiva partecipazione all’attività sportiva nonché la piena consapevolezza di tutti i Tesserati e le Tesserate in ordine ai propri diritti, doveri, obblighi, responsabilità e tutele.

Art. 1 – Principi

1. L’Associazione riconosce e garantisce il diritto di tutti i Tesserati e le Tesserate a essere trattati con rispetto e dignità.

2. L’Associazione riconosce e garantisce la tutela di tutti i Tesserati e le Tesserate contro ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, prevista dal Decreto Legislativo 11 aprile 2006, n. 198.

3. L’Associazione riconosce e garantisce la piena tutela del diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei Tesserati e delle Tesserate, con particolare riguardo per i minori, quale valore preminente e assolutamente prevalente anche rispetto al risultato sportivo.

4. Nel riconoscimento dei diritti e delle tutele invocate, L’Associazione riconosce parità di trattamento dei Tesserati e delle Tesserate indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva.

Art. 2 – Ambito di applicazione

1. Il presente codice si applica a tutti i Tesserati e le Tesserate dell’Associazione nonché ai lavoratori, collaboratori e volontari e in generale gli operatori sportivi che, nel contesto del sodalizio a qualsiasi titolo e in qualsiasi ruolo, sono a contatto con gli Atleti o che in ogni caso sono coinvolti nell’attività sportiva.

Art. 3 – Obiettivi /finalità

1. Obiettivo della Associazione, nel rispetto dei generali principi di lealtà, probità e correttezza, è quello di tutelare i minori, prevenire le molestie, la violenza di genere e ogni altra forma di discriminazione, attraverso strumenti, attuati in ossequio alle disposizioni del presente codice, anche in base al modello organizzativo e di controllo, finalizzati:

a. all’educazione alla formazione e allo svolgimento di una pratica sportiva sana;

b. alla piena consapevolezza di tutti i Tesserati e le Tesserate in ordine a propri diritti, doveri, obblighi, responsabilità e tutele;

c. alla creazione di un ambiente sano, sicuro e inclusivo che garantisca la dignità, l’uguaglianza, l’equità e il rispetto dei diritti dei Tesserati e delle Tesserate in particolare se minori;

d. alla valorizzazione delle diversità;

e. alla promozione del pieno sviluppo della persona-atleta, in particolare se minore;

f. alla promozione, da parte di Dirigenti e Tecnici, del benessere dell’Atleta;

g. alla effettiva partecipazione di tutti i Tesserati e le Tesserate all’attività sportiva secondo le rispettive aspirazioni, potenzialità, capacità e specificità;

h. alla prevenzione e al contrasto di ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;

i. alla rimozione degli ostacoli che impediscano:

1) la promozione del benessere dell’Atleta, in particolare se minore, e dello sviluppo psico-fisico dello stesso secondo le relative aspirazioni, potenzialità, capacità e specificità;

2) la partecipazione dell’Atleta alle attività, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva.

Art 4 – Diritti, doveri e obblighi a carico di tutti i Tesserati e le Tesserate

1. A tutti Tesserati e alle Tesserate sono riconosciuti i diritti fondamentali:

a. a un trattamento dignitoso e rispettoso in ogni rapporto, contesto, situazione, attività ed evento nell’ambito del sodalizio sportivo e in genere dell’attività federale;

b. alla tutela da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva;

c. alla garanzia che la salute e il benessere psico-fisico siano prevalenti rispetto a ogni risultato sportivo.

2. Coloro che prendono parte, a qualsiasi titolo e in qualsiasi funzione e/o ruolo, all’attività sportiva, in forma diretta o indiretta, sono tenuti a rispettare tutte le diposizioni e le prescrizioni a tutela degli indicati diritti dei Tesserati e delle Tesserate

3. Tutti i Tesserati e le Tesserate sono tenuti a:

a. comportarsi secondo lealtà, probità e correttezza nello svolgimento di ogni attività connessa o collegata all’ambito sportivo e tenere una condotta improntata al rispetto nei confronti degli altri Tesserati e delle altre Tesserate;

b. astenersi dall’utilizzo di un linguaggio, anche corporeo, inappropriato o allusivo, anche in situazioni ludiche, per gioco o per scherzo;

c. garantire la sicurezza e la salute degli altri Tesserati e delle altre Tesserate, impegnandosi a creare e a mantenere un ambiente sano, sicuro e inclusivo;

d. impegnarsi nell’educazione e nella formazione della pratica sportiva sana, supportando gli altri Tesserati e le altre Tesserate nei percorsi educativi e formativi;

e. impegnarsi a creare, mantenere e promuovere un equilibrio sano tra ambito personale e sportivo,

valorizzando anche i profili ludici, relazionali e sociali dell’attività sportiva;

f. instaurare un rapporto equilibrato con coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli Atleti e delle Atlete ovvero loro delegati;

g. prevenire e disincentivare dispute, contrasti e dissidi anche mediante l’utilizzo di una comunicazione sana, efficace e costruttiva;

h. affrontare in modo proattivo comportamenti offensivi, manipolativi, minacciosi o aggressivi;

i. collaborare con gli altri Tesserati e le altre Tesserate nella prevenzione, nel contrasto e nella repressione di abusi, violenze e discriminazioni (individuali o collettivi);

j. segnalare senza indugio al Responsabile delle politiche di safeguarding dell’Associazione (art. 8) situazioni, anche potenziali, che espongano sé o altri a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.

Art. 5 – Doveri e obblighi a carico dei Dirigenti Sportivi e degli Insegnanti Tecnici

1. Tutti i Dirigenti sportivi e gli Inseganti Tecnici sono tenuti a:

a) agire per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;

b) astenersi da qualsiasi abuso o uso improprio della propria posizione di fiducia, potere o influenza

nei confronti dei Tesserati e delle Tesserate, specie se minori;

c) contribuire alla formazione e alla crescita armonica dei Tesserati e delle Tesserate, in particolare

se minori;

d) evitare ogni contatto fisico non necessario con i Tesserati e le Tesserate, in particolare se minori;

e) promuovere un rapporto tra tutti i Tesserati e le Tesserate improntato al rispetto e alla collaborazione, prevenendo situazioni disfunzionali, che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore;

f) astenersi dal creare situazioni di intimità con il Tesserato e la Tesserata minore;

g) porre in essere, in occasione delle trasferte, soluzioni logistiche atte a prevenire situazioni di disagio e/o comportamenti inappropriati, coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la loro cura ovvero loro delegati;

h) comunicare e condividere con il Tesserato e la Tesserata minore gli obiettivi educativi e formativi, illustrando le modalità con cui si intendono perseguire tali obiettivi e coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la loro cura ovvero loro delegati;

i) astenersi da comunicazioni e contatti di natura intima con il Tesserato e la Tesserata minore, anche mediante social network e canali di comunicazione distanza o di messaggistica rapida;

j) interrompere senza indugio ogni contatto con il Tesserato e la Tesserata minore qualora si riscontrino situazioni di ansia, timore o disagio derivanti dalla propria condotta, attivando il Responsabile delle politiche di safeguarding dell’Associazione (art.8);

k) impiegare le necessarie competenze professionali nell’eventuale programmazione e/o gestione di regimi alimentari in ambito sportivo, ferma restando la possibilità per ogni Atleta di provvedervi

autonomamente;

l) segnalare tempestivamente eventuali indicatori di disturbi alimentari degli Atleti e delle Atlete loro affidati;

m) dichiarare all’organo direttivo dell’Associazione la sussistenza o la sopravvenienza di cause di incompatibilità e/o di conflitti di interesse;

n) sostenere i valori del sport, altresì educando al ripudio di sostanze o metodi vietati per alterare le prestazioni sportive dei Tesserati e delle Tesserate;

o) conoscere, informarsi e aggiornarsi con continuità sulle politiche di safeguarding, sulle misure di

prevenzione e contrasto agli abusi, violenze e discriminazioni, nonché sulle più moderne metodologie di formazione e comunicazione in ambito sportivo;

p) astenersi dall’utilizzo, dalla riproduzione e dalla diffusione di immagini o video dei Tesserati e delle Tesserate minori, se non per finalità educative e formative, acquisendo in ogni caso le necessarie autorizzazioni da coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o dai soggetti cui è affidata la loro cura ovvero da loro delegati;

q) segnalare senza indugio al Responsabile dell’Associazione delle politiche di safeguarding (art.8) situazioni, anche potenziali, che espongano i Tesserati e le Tesserate a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.

Art. 6 – Diritti, doveri e obblighi degli Atleti e delle Atlete

1. Tutti gli Atleti e le Atlete sono tenuti a:

a. rispettare il principio di solidarietà tra Atleti e Atlete, favorendo assistenza e sostegno reciproco;

b. comunicare le proprie aspirazioni ai Dirigenti Sportivi e ai Tecnici e valutare in spirito di collaborazione le proposte circa gli obiettivi educativi e formativi e le modalità di raggiungimento di tali obiettivi, anche con il supporto di coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o dei soggetti cui è affidata la loro cura, eventualmente confrontandosi con gli altri Atleti e le altre Atlete;

c. comunicare ai Dirigenti Sportivi ed ai Tecnici situazioni di ansia, timore o disagio che riguardino sé o altri;

d. prevenire, evitare e segnalare situazioni disfunzionali che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore negli altri Atleti e nelle altre Atlete;

e. rispettare e tutelare la dignità, la salute e il benessere degli altri Atleti e delle altre Atlete e, più in generale, di tutti i soggetti coinvolti nelle attività sportive;

f. rispettare la funzione educativa e formativa dei Dirigenti Sportivi e dei Tecnici;

g. mantenere rapporti improntati al rispetto con gli altri Atleti e con le altre Atlete e con ogni soggetto comunque coinvolto nelle attività sportive;

h. riferire qualsiasi infortunio o incidente agli esercenti la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la cura degli Atleti e delle Atlete ovvero ai loro delegati;

i. evitare contatti e situazioni di intimità con Dirigenti Sportivi e Tecnici, anche in occasione di trasferte, segnalando eventuali comportamenti inopportuni;

j. astenersi dal diffondere materiale fotografico e video di natura privata o intima proprio o altrui, anche ricevuto da terzi, segnalando comportamenti difformi a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la loro cura ovvero ai loro delegati, nonché al Responsabile dell’Associazione delle politiche di safeguarding (art.8);

k. segnalare senza indugio al Responsabile dell’Associazione delle politiche di safeguarding (art.8) situazioni, anche potenziali, che espongano sé o altri a pericolo o pregiudizio.

Art. 7 – Fattispecie

1. Per la salvaguardia e la tutela dei Tesserati e delle Tesserate, costituiscono condotte rilevanti ai fini della presente normativa relativa alle politiche di safeguarding le seguenti fattispecie:

a) l’abuso psicologico: qualunque atto indesiderato, tra cui la mancanza di rispetto, il confinamento, la sopraffazione, l’isolamento o qualsiasi altro trattamento che possa incidere sul senso di identità, dignità e autostima, ovvero tale da intimidire, turbare o alterare la serenità del Tesserato/della Tesserata, anche se perpetrato attraverso l’utilizzo di strumenti digitali;

b) l’abuso fisico: qualunque condotta consumata o tentata – tra cui botte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o lancio di oggetti –, che sia potenzialmente in grado di procurare direttamente o indirettamente un danno alla salute, un trauma, delle lesioni fisiche o che danneggi lo sviluppo psico-fisico del minore tanto da compromettergli una sana e serena crescita. Tali atti possono anche consistere nell’indurre un Tesserato/una Tesserata a svolgere (al fine di una migliore performance sportiva) un’attività fisica inappropriata, come il somministrare carichi di allenamento inadeguati in base all’età, genere, struttura e capacità fisica oppure forzare ad allenarsi Atleti ammalati, infortunati o comunque doloranti, nonché nell’uso improprio, eccessivo, illecito o arbitrario di strumenti sportivi. In quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscono il consumo di alcool, di sostanze comunque vietate da norme vigenti o le pratiche di doping;

c) la molestia sessuale: qualunque atto o comportamento indesiderato e non gradito di natura sessuale, sia esso verbale, non verbale o fisico che comporti uno stato di sofferenza fisica e/o psicologica, anche solo generando grave disappunto, fastidio, disturbo, disgusto. Tali atti o comportamenti possono anche consistere nell’assumere un linguaggio del corpo inappropriato, nel rivolgere osservazioni o allusioni sessualmente esplicite, nonché richieste indesiderate o non gradite aventi connotazione sessuale, ovvero telefonate, messaggi, lettere od ogni altra forma di comunicazione a contenuto sessuale, anche con effetto intimidatorio, degradante o umiliante;

d) l’abuso sessuale: qualsiasi comportamento o condotta avente connotazione sessuale, con o senza contatto, considerata non desiderata, o il cui consenso è estorto, costretto, manipolato, non dato o negato. Può consistere anche nel costringere un Tesserato/una Tesserata a porre in essere condotte sessuali inappropriate o indesiderate o nell’osservare, anche di nascosto, il Tesserato /la Tesserata in condizioni e contesti intimi e/o non appropriati;

e) la negligenza: il mancato intervento di un esponente federale (Dirigente, Tecnico o qualsiasi

soggetto tesserato), anche in ragione dei doveri che derivano dal suo ruolo, che, presa conoscenza

di uno degli eventi o comportamento o condotta o atto di cui al presente documento, omette di

intervenire con ciò causando un danno, permettendo che venga causato un danno o creando un

pericolo imminente di danno. Può consistere anche nel persistente e sistematico disinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni fisici e/o psicologici del Tesserato/della Tesserata;

f) l’incuria: la mancata soddisfazione delle necessità fondamentali a livello fisico, medico, educativo ed emotivo;

g) l’abuso di matrice religiosa: l’impedimento, il condizionamento o la limitazione del diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e di esercitarne in privato o in pubblico il culto purché non si tratti di riti contrari al buon costume;

h) il bullismo, il cyberbullismo: qualsiasi comportamento offensivo e/o aggressivo che un singolo individuo o più soggetti possono mettere in atto, personalmente, attraverso i social network o altri strumenti di comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del tempo, ai danni di uno o più Tesserati/Tesserate, con lo scopo di esercitare nei suoi /loro confronti un potere o un dominio. Possono anche consistere in comportamenti di prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti a intimidire o turbare un soggetto Tesserato che determinano una condizione di disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento (tra cui umiliazioni, critiche riguardanti l’aspetto fisico, minacce verbali, anche in relazione alla performance sportiva, diffusione di notizie infondate, minacce di ripercussioni fisiche o di danneggiamento di oggetti posseduti dalla vittima);

i) i comportamenti discriminatori: qualsiasi comportamento finalizzato a conseguire un effetto discriminatorio basato su etnia, colore, caratteristiche fisiche, genere, status social-economico, prestazioni sportive, capacità atletiche, religione, convinzioni personali, disabilità, età, orientamento sessuale;

j) l’abuso dei mezzi di correzione e/o disciplina anche nell’attività di preparazione e allenamento: la condotta che, trascendendo i limiti dell’uso del potere correttivo e disciplinare spettante a un Tecnico o un Dirigente nei confronti della persona offesa, venga esercitato con modalità non adeguate rispetto alle condizioni proprie dell’Atleta e/o al fine/risultato sportivo da raggiungere, o allo scopo di perseguire un interesse diverso da quello per il quale tale potere è conferito dall’ordinamento federale.

Art. 8 Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni

1. Allo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui Tesserati e sulle Tesserate nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi, l’organo direttivo dell’Associazione nomina un responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, il c.d. Responsabile per le politiche di safeguarding dell’Associazione anche ai sensi dell’art. 33, comma 6, del d.lgs. n. 36 del 28 febbraio 2021, giusta delibera della Giunta Nazionale del CONI del 25 luglio 2023, n. 255.

2. La nomina del Responsabile per le politiche di safeguarding dell’Associazione cui al comma 1 è pubblicata sulla homepage del sito dell’Associazione e messa a disposizione presso la sua sede oltre che comunicata al Safeguarding Office della Federazione.

Art. 9 Selezione degli operatori sportivi

1. Nella selezione dei candidati per le funzioni di operatori sportivi – tra cui Insegnanti Tecnici,

Accompagnatori, Preparatori atletici, Massaggiatori, Medici sociali – al fine di garantire che siano

idonei a operare nell’ambito delle attività giovanili e in diretto contatto con i Tesserati e le Tesserate minori, l’organo direttivo dell’Associazione potrà procedere:

2. a un colloquio preliminare con il candidato in merito alle tematiche di safeguarding, alla presenza anche del Responsabile per le politiche di safeguarding del sodalizio;

3. alla verifica presso gli uffici federali della sussistenza di precedenti disciplinari, a carico del candidato, nelle ipotesi previste dal presente codice e dalla normativa in materia di politiche di safeguarding;

4. all’acquisizione obbligatoria delle idonee certificazioni rilasciate da parte delle autorità competenti relative ai precedenti penali del candidato.

Art. 10 Verifiche periodiche

1. Almeno una volta per ogni anno sociale successivo a quello in cui è sorto il rapporto con l’operatore sportivo, l’Associazione è tenuta ad acquisire, in forma di autodichiarazione, l’aggiornamento sullo stato dei carichi pendenti penali e disciplinari.

2. Le dichiarazioni false rese all’Associazione verranno valutate, a ogni effetto, alla stregua della fattispecie di cui il soggetto sia reso responsabile.

Art. 11 Conservazione documenti

1. La documentazione e le informazioni acquisite nell’ambito delle attività previste egli articoli

precedenti, sono accessibili esclusivamente al rappresentante legale del sodalizio, al personale dello stesso all’uopo delegato e al Responsabile per le politiche di safeguarding.

2. Il supporto (cartaceo, digitale) contenente il materiale di cui al primo comma, rimane

opportunamente custodito presso la sede dell’Associazione, nel rispetto della normativa vigente.

Art. 12 Informazione

1. L’Associazione si impegna a diffondere l’adozione del presente codice nonché dei protocolli adottati attraverso i modelli organizzativi di controllo dell’attività sportiva mediante:

– pubblicazione sul proprio sito istituzionale, mediante accesso dalla homepage, del presente codice, dei modelli organizzativi di controllo dell’attività sportiva e delle eventuali modifiche;

– comunicazione tramite modulo di tesseramento al momento dell’atto di sottoscrizione del tesseramento, a qualsiasi titolo e in qualsiasi qualità, nonché all’atto di stipula di qualsiasi rapporto con gli operatori sportivi della disponibilità del testo del presente codice e dello schema dei modelli organizzativi di controllo dell’attività sportiva in visione presso la sede dell’Associazione e sul sito internet della stessa: la sottoscrizione del tesseramento e degli accordi di collaborazione (a titolo gratuito o retribuito) varrà come accettazione e come quietanza della presa visione e conoscenza della documentazione in oggetto;

– comunicazione (tramite sito internet e comunicazione in sede) a tutti i Tesserati, a tutte le Tesserate e a tutti gli operatori sportivi dei suddetti documenti in caso di modifiche apportate agli stessi in costanza di rapporto, con contestuale sottoscrizione che varrà come accettazione e come quietanza della presa visione e conoscenza della documentazione in oggetto.

Art. 13 Formazione e aggiornamento

1. Annualmente, tutti i soggetti coinvolti nelle attività sportive e relative ai Tesserati e alle Tesserate minori dell’Associazione – qualora previsto dalla normativa – dovranno frequentare corsi formazione e aggiornamento organizzati all’uopo e di cui l’Associazione dovrà dare adeguata informazione.

2. I corsi potranno essere organizzati dall’Associazione, dalla Federazione a livello centrale, a livello

periferico anche attraverso le Strutture Territoriali.

Art. 14 Incompatibilità e conflitti di interesse

1. Il rappresentante legale e gli operatori sportivi dell’Associazione direttamente coinvolti nell’attività con i Tesserati e le Tesserate minori, sono incompatibili con la funzione di Responsabile per le politiche di safeguarding in ogni struttura sportiva.

2. Eventuali confitti di interesse in materia, che non trovino un naturale e tempestivo componimento

nel contesto dell’Associazione, saranno devoluti, per ogni opportuno provvedimento, al Responsabile per le politiche di safeguarding istituito presso la Federazione.

Art. 15 Procedure e sanzioni

1. I soggetti che pongano in essere i comportamenti riconducibili alle fattispecie dei cui all’art. 7 del presente codice saranno sottoposti al procedimento sanzionatorio nell’ambito del medesimo sodalizio, ai sensi delle norme dello statuto dell’Associazione.

2. Ove la prosecuzione dell’attività nel contesto dell’Associazione possa arrecare pregiudizio ai Tesserati e/o alle Tesserate, potrà disporsi la sospensione cautelare dalle attività sportive in attesa della definizione del procedimento endoassociativo.

3. Dell’avvio del procedimento di cui al comma 1 nonché dell’esito dello stesso dovrà essere data

tempestiva notizia al Responsabile per le politiche di safeguarding del sodalizio e al Responsabile per le politiche di safeguarding istituito presso la Federazione.

4. I componenti degli organi e degli uffici dell’Associazione coinvolti nell’espletamento delle procedure di cui al presente articolo assumono l’onere di riservatezza.

5. Restano salve le azioni e i provvedimenti del Responsabile per le politiche di safeguarding istituito presso la Federazione, della Procura Federale e degli Organi di Giustizia Federali

6. In merito all’applicazione delle sanzioni, nel dettaglio si applica quanto previsto all’art. 8 del Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione adottato dall’Associazione.

Art. 16 Rinvio

1. Per quanto non previsto nel presente Regolamento si rinvia a tutte le disposizioni vigenti in materia.

Art. 17 Entrata in vigore e modifiche

1. Il presente Codice, approvato a norma dello Statuto dell’Associazione viene trasmesso al Responsabile per le politiche di safeguarding istituito presso la Federazione, per l’attività di vigilanza che gli è propria.

2. Le modifiche al presente codice, anche se apportate su indicazione della Federazione, devono essere adottate a norma del primo comma del presente articolo.

2_MODELLO ORGANIZZATIVO E DI CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ SPORTIVA A TUTELA DEI MINORI E PER LA PREVENZIONE DELLE MOLESTIE, DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI OGNI ALTRA CONDIZIONE DI DISCRIMINAZIONE

Art. 1 – Finalità

1. Il presente documento regolamenta e disciplina gli strumenti per la prevenzione e il contrasto di ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale ovvero per le ragioni di cui al D.lgs. n. 198/2006 attuati in danno dei Tesserati, specie se minori d’età, nell’ambito dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Judo Club Dojo Jigoro Kano (di seguito per brevità anche solo “Associazione”).

2. Le norme e le previsioni contenute nel presente regolamento richiamano e sono conformi alle Linee Guida adottate dalla FIJLKAM attualmente in vigore e costituiscono l’insieme delle regole di condotta a cui tutti gli appartenenti dell’Associazione sono tenuti ad uniformarsi al fine di:

a. promuovere il diritto di tutti i tesserati ad essere tutelati da ogni forma di abuso, violenza o discriminazione;

b. promuovere una cultura e un ambiente inclusivi che assicurino la dignità e il rispetto dei diritti di tutti i Tesserati, specie se minori, e garantiscano l’uguaglianza e l’equità, nonché valorizzino le diversità;

c. rendere consapevoli i Tesserati in ordine ai propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità;

d. individuare e attuare adeguate misure, procedure e politiche di Safeguarding, anche in conformità alle raccomandazioni del Safeguarding Officer istituito dalla FIJLKAM volte a ridurre i rischi di condotte lesive dei diritti, specie nei confronti di Tesserati minori;

e. provvedere alla gestione tempestiva, efficace e riservata delle segnalazioni di fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e tutela dei segnalanti;

f. informare i Tesserati, anche minori, sulle misure e procedure di prevenzione e contrasto ai fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e, in particolar modo, sulle procedure per la segnalazione degli stessi;

g. incentivare la partecipazione dei componenti del sodalizio alle iniziative organizzate dalla FIJLKAM nell’ambito delle politiche di Safeguarding;

h. garantire il coinvolgimento di tutti coloro che partecipano con qualsiasi funzione o titolo all’attività sportiva nell’attuazione delle misure, procedure e politiche di Safeguarding dell’Associazione.

Art. 2 – Ambito di applicazione

I soggetti tenuti al rispetto del presente documento sono:

a) tutti i tesserati dell’Associazione;

b) tutti coloro che intrattengono rapporti di lavoro o volontariato con l’Associazione;

c) tutti coloro che, a qualsiasi titolo, intrattengono rapporti con l’Associazione.

Art. 3 – Norme di condotta

È onere dell’Associazione strutturarsi in modo tale da dare attuazione alle finalità indicate all’art. 1, uniformando i propri comportamenti alle norme di condotta di seguito indicate al fine di:

a) in generale, assicurare un ambiente ispirato a principi di uguaglianza e di tutela della libertà, della dignità e dell’inviolabilità della persona;

b) riservare ad ogni Tesserato attenzione, impegno e rispetto, senza distinzioni di età, etnia, condizione sociale, opinione politica, convinzione religiosa, genere, orientamento sessuale, disabilità e altro: i turni di allenamento e la partecipazione alle gare saranno organizzati evitando discriminazioni tra gli atleti in base sesso, all’etnia, appartenenza culturale ecc.; in presenza di minori appartenenti a categorie svantaggiate si prevederà alla loro equa suddivisione nelle squadre o nei gruppi di allenamento in modo da facilitare l’integrazione all’interno dei diversi gruppi; si prevede la possibilità di impartire lezioni personalizzate per allievi che necessitino di un percorso di accompagnamento integrativo al fine di facilitarne l’inserimento del gruppo dei pari di età.

c) far svolgere l’attività sportiva nel rispetto dello sviluppo fisico, sportivo ed emotivo dell’allievo, tenendo in considerazione anche interessi e bisogni dello stesso: a tale fine, i Tecnici sono tenuti ad ascoltare i minori al fine di comprendere quali le loro ambizioni e i loro desideri in ambito sportivo; programmare per ciascun atleta l’attività sportiva o la partecipazione ai vari campionati in modo da tener conto delle capacità individuali e delle aspirazioni di ciascuno; i tecnici dovranno inoltre prestare massima cura nell’adottare pratiche volte ad assicurare a ciascun atleta di poter essere adeguatamente seguito nello svolgimento dell’attività sportiva; in proporzione al numero dei frequentanti un corso sarà sempre previsto un numero adeguato di tecnici anche in relazione alla composizione di ciascun gruppo di atleti; i tecnici, gli atleti e i dirigenti sono invitati a utilizzare sempre un linguaggio non discriminatorio, corretto ed educato, tale da non offendere in nessun modo i Tesserati;

d) prestare la dovuta attenzione ad eventuali situazioni di disagio anche derivante da disturbi dell’alimentazione, percepiti o conosciute anche indirettamente, con particolare attenzione a circostanze che riguardino i minori: specifica cura e valutazione dovrà essere posta da parte dei Tecnici in merito al tema del “calo peso” in previsione delle gare e ai fini dell’inserimento in una specifica categoria; in nessun caso si dovrà forzare l’atleta, soprattutto se minore, ad adottare diete o pratiche alimentari che possano anche solo minimamente causargli disagio o danni. Nel caso fosse necessario, sarà previsto l’affiancamento ai tecnici di figure professionali specializzate e/o la previsione durante gli allenamenti la presenza di figure ulteriori rispetto al tecnico che possano monitorare il comportamento degli atleti; in generale, si dovranno adottare da parte dei Tecnici percorsi volti a favorire l’educazione alimentare, limitandosi a consigli di buon senso, senza entrare nel merito di aspetti nutrizionali e medici che spettano a professionisti del settore; in generale, i Tecnici sono tenuti ad assumere un atteggiamento empatico nei confronti dei Tesserati, soprattutto se minori, offrendo la massima disponibilità al dialogo al fine di scorgere eventuali segni di malessere in qualsiasi ambito che meritino attenzione ed eventuale segnalazione ai genitori, tutori esercenti la potestà genitoriale o comunque soggetti preposti alla vigilanza.

e) segnalare, senza indugio, ogni circostanza di interesse agli esercenti la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero ai soggetti preposti alla vigilanza. A tale scopo è individuato il soggetto che deve provvedere alla segnalazione, individuare quali le situazioni di interesse di natura sportiva o extra sportiva; prevedere la segnalazione ai genitori delle assenze da gare o allenamenti compiute dai minori

f) confrontarsi con il Responsabile delle Politiche di Safeguarding nominato dall’Associazione ove si abbia il sospetto circa il compimento di condotte rilevanti ai sensi del presente documento;

g) attuare idonee iniziative volte al contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione adottando i seguenti comportamenti:

• sollecitare atleti, tecnici e dirigenti all’uso di un linguaggio appropriato e comunque evitare l’uso di espressioni discriminatorie, sessiste, o di matrice razzista;

• richiedere agli atleti, tecnici e dirigenti di adottare comportamenti che possano creare situazioni di imbarazzo; a titolo di esempio, non esaustivo, si prevede che: i tecnici non possano entrare negli spogliatoi in presenza degli atleti minorenni se non quando presenti anche i genitori, a meno che non vi siano situazioni di necessità che impongano un pronto intervento di una figura adulta; in generale le attività, anche in occasione delle trasferte, siano gestite individuando soluzioni logistiche volte ad evitare che i dirigenti e gli allenatori si trovino da soli con gli atleti, in particolar modo in presenza di atleti minori, limitando l’accesso ai tecnici o dirigenti se non per finalità di controllo da effettuare, in ogni caso, alla presenza di almeno due persone di cui dello stesso sesso rispetto agli atleti presenti all’interno degli spogliatoi o di un appartamento;

• richiedere agli atleti il rispetto di regole di condotta da adottare negli spogliatoi volte a contrastare fenomeni di bullismo o cyberbullismo;

• vietare l’ingresso a persone estranee negli spogliatori, garantendo esclusivamente l’accesso agli esercenti la responsabilità genitoriale o tutoria che accompagnino il minore, possibilmente dello stesso sesso del minore presente nello spogliatoio e solo se strettamente necessario in funzione dell’età; favorire la collaborazione tra esercenti la responsabilità genitoriale o tutoria affinché nei rispettivi spogliatoi maschili e femminili siano presenti solo adulti del medesimo sesso dei minori presenti che assistano i minori bisognosi;

h) prevenire, durante gli allenamenti e in gara, tutti i comportamenti e le condotte sopra descritti con azioni di sensibilizzazione e controllo quali: invito a coloro che assistono allo svolgimento di allenamenti, gare o manifestazioni sportive, dall’astenersi da apprezzamenti, commenti e valutazioni che non siano strettamente inerenti alla prestazione sportiva in quanto potrebbero essere lesivi della dignità, del decoro e della sensibilità della persona attraverso: 8*

j) favorire la rappresentanza paritaria di genere, nel rispetto della normativa applicabile;

k) rendere consapevoli i tesserati in ordine ai propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità adottando le seguenti misure:

• Affissione presso la sede dell’Associazione del modello organizzativo e del Codice di condotta adottato e degli eventuali aggiornamenti, integrazioni o modifiche e/o pubblicazione dello stesso sulla homepage del sito dell’Associazione;

• Affissione presso la sede dell’Associazione e/o pubblicazione sulla homepage del sito dell’Associazione del nominativo del Safeguarding nominato dal sodalizio con indicazione del recapito telefonico e/o indirizzo e-mail per poterlo contattare;

• Comunicazione, al momento del tesseramento, agli atleti o ai loro genitori, se minorenni, del modello organizzativo e codice di condotta adottato dall’Associazione, nonché comunicazione del nominativo del Safeguarding nominato dall’Associazione;

• Comunicazione ai tesserati e ai loro genitori, se minorenni, circa le procedure da seguire per la segnalazione di comportamenti lesivi al Safeguarding office nominato dalla FIJLKAM;

• Informazione ai tesserati e ai loro genitori, se minorenni, circa le misure adottate dall’Associazione per la prevenzione e il contrasto a comportamenti lesivi;

Art. 4 – Tutela dei minori – Obblighi

1. Tutti coloro che in ambito associazionistico – a prescindere dalla forma del rapporto instaurato – svolgano funzioni che comportano contatti diretti e regolari con minori devono fornire copia del certificato del casellario giudiziale ai sensi della normativa vigente.

Art. 5 – Responsabile delle politiche di salvaguardia nominato dall’Associazione

1. Allo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui Tesserati nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi, anche ai sensi dell’art. 33, comma 6, del D.lgs. n. 36/2021, l’Associazione nomina un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni e lo comunica alla FIJLKAM all’atto di affiliazione.

2. Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni dovrà essere prescelto tra i tesserati di comprovata moralità e competenza in possesso dei seguenti requisiti:

a. essere regolarmente tesserato alla FIJLKAM;

b. non aver riportato condanne penali anche non passate in giudicato per i seguenti reati: art 600-bis (prostituzione minorile); 600-ter (pornografia minorile), 600-quater (detenzione o accesso a materiale pornografico), 600- quater.1 (Pornografia virtuale), 600-quinquies (iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile), 604-bis (propaganda e istigazione a delinquere per motivi discriminazione etnica e religiosa), 604-ter, (circostanze aggravanti) 609-bis (violenza sessuale) , 609-ter (circostanze aggravanti), 609-quater (atti sessuali con minorenne), 609-quinquies (corruzione di minorenne), 609-octies (violenza sessuale di gruppo), 609- undecies (adescamento di minorenni).

c. non aver riportato nell’ultimo decennio, salva riabilitazione, squalifiche o inibizioni sportive definitive complessivamente superiori ad un anno, da parte delle FSN, delle DSA, degli EPS e del CONI o di organismi sportivi internazionali riconosciuti;

d. aver seguito i corsi di aggiornamento previsti dalla FIJLKAM e/o essere in possesso dei titoli abilitativi eventualmente previsti dai regolamenti federali.

3. La nomina del Responsabile è adeguatamente resa pubblica mediante immediata affissione presso la sede e pubblicazione sulla rispettiva homepage del sito internet dell’Associazione e inserita nel sistema gestionale federale, secondo le procedure previste dalla regolamentazione federale.

4. Il Responsabile dura in carica un anno e può essere riconfermato.

5. In caso di cessazione del ruolo di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, per dimissioni o per altro motivo, il sodalizio provvede entro 30 giorni alla nomina di un nuovo Responsabile inserendola nel sistema gestionale federale, secondo le procedure previste dalla regolamentazione federale.

6. La nomina di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni può essere revocata ancora prima della scadenza del termine per gravi irregolarità di gestione o di funzionamento, ovvero per il venir meno dei requisiti necessari alla sua nomina, con provvedimento motivato dell’organo preposto del sodalizio. Della revoca e delle motivazioni è data tempestiva notizia al Safeguarding Officer della FIJLKAM. Il sodalizio provvede alla sostituzione con le modalità di cui al precedente comma.

7. Il Responsabile è tenuto a:

a) promuovere la corretta applicazione del Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati della FIJLKAM nell’ambito dell’Associazione, nonché l’osservanza e l’aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta adottati dagli stessi;

b) adottare le opportune iniziative, anche con carattere d’urgenza, per prevenire e contrastare nell’ambito del proprio sodalizio ogni forma di abuso, violenza e discriminazione nonché ogni iniziativa di sensibilizzazione che ritiene utile e opportuna;

c) segnalare al Safeguarding Officer della FIJLKAM eventuali condotte rilevanti e fornire allo stesso ogni informazione o documentazione richiesta;

d) rispettare gli obblighi di riservatezza imposti dai Regolamenti FIJLKAM;

e) formulare all’organo preposto le proposte di aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta, tenendo conto delle caratteristiche del sodalizio;

f) valutare annualmente l’adeguatezza dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei codici di condotta nell’ambito del proprio sodalizio, eventualmente sviluppando e attuando sulla base di tale valutazione un piano d’azione al fine risolvere le criticità riscontrate;

g) partecipare all’attività obbligatoria formativa organizzata dalla FIJLKAM.

Art. 6 – Dovere di segnalazione

1. Chiunque venga a conoscenza di comportamenti rilevanti come individuati dal Regolamento e dalle linee guida predisposte dalla FIJLKAM e nel presente documento integralmente richiamate, è tenuto a darne immediata comunicazione al Safeguarding Officer della FIJLKAM, anche per il tramite del Safeguarding Officer nominato dall’Associazione.

2. Chiunque sospetta comportamenti rilevanti ai sensi del presente Regolamento può confrontarsi con il Responsabile delle politiche di salvaguardia nominato dall’Associazione o direttamente con il Safeguarding Office della FIJLKAM.

Art. 7 – Diffusione ed attuazione

1. Il presente documento è pubblicato sul sito internet del sodalizio, se nella sua disponibilità, e/o affisso presso la sede dello stesso ed è portato a conoscenza di tutti i collaboratori, qualunque sia il motivo della collaborazione, al momento in cui si instaura il rapporto con l’Associazione.

Art. 8 – Sanzioni

Le sanzioni comminabili sono diversificate in ragione della natura del rapporto giuridico intercorrente tra l’autore della violazione e l’Associazione, nonché del rilievo e gravità della violazione commessa e del ruolo e responsabilità dell’autore. Le sanzioni comminabili sono diversificate tenuto conto del grado di imprudenza, imperizia, negligenza, colpa o dell’intenzionalità del comportamento relativo all’azione/omissione, tenuto altresì conto dell’eventuale recidiva, nonché dell’attività lavorativa svolta dall’interessato e della relativa posizione funzionale, gravità del pericolo creato, entità del danno eventualmente creato all’associazione. 

I comportamenti tenuti dai collaboratori retribuiti in violazione delle disposizioni del presente modello, inclusa la violazione degli obblighi di informazione nei confronti dell’Associazione, e della documentazione che ne costituisce parte integrante (es. Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione) possono essere ritenuti causa legittima di risoluzione del contratto e, in caso di collaboratore socio dell’Associazione, radiazione dello stesso.

I comportamenti tenuti dai collaboratori volontari in violazione delle disposizioni del presente modello, inclusa la violazione degli obblighi di informazione nei confronti dell’Associazione, e della documentazione che ne costituisce parte integrante (es. Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione) possono essere ritenuti causa legittima di rescissione del rapporto di volontariato e, in caso di volontario socio dell’Associazione, radiazione dello stesso.

I comportamenti tenuti dai Tesserati in violazione delle disposizioni del presente modello, inclusa la violazione degli obblighi di informazione nei confronti dell’Associazione, e della documentazione che ne costituisce parte integrante (es. Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione) possono essere ritenuti causa di legittimo scioglimento del rapporto di tesseramento, con esplicito divieto di ingresso all’interno della sede dell’Associazione e, in caso di tesserato socio dell’Associazione, radiazione dello stesso. In caso di scioglimento del rapporto di tesseramento nei casi suddetti, nulla è dovuto al Tesserato della quota versata per la partecipazione ai corsi offerti dall’Associazione.

Art. 9 – Norme finali

1. Il presente documento è aggiornato dall’organo direttivo dell’Associazione con cadenza almeno quadriennale e ogni qual volta necessario al fine di recepire le eventuali ulteriori disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI, eventuali modifiche e integrazioni dei Principi Fondamentali approvati dall’Osservatorio Permanente del CONI per le politiche di Safeguarding ovvero le sue raccomandazioni nonché eventuali modifiche e integrazioni delle disposizioni della FIJLKAM.

2. Eventuali proposte di modifiche al presente documento dovranno essere sottoposte ed approvate dall’organo preposto dell’Associazione.

3. Per quanto non esplicitamente previsto si rimanda a quanto prescritto dallo Statuto della FIJLKAM, nonché nel Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati e nel Codice di Condotta.

4. Il presente Regolamento, approvato dall’organo direttivo, entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione.

Modulo per la segnalazione di episodi di molestie ed abusi

Da inviare a safeguarding@jigorokanomilano.it

Dati del segnalante

1. Nome

2. Cognome

3. Data di nascita

4. Ente di appartenenza (società, corpo militare, ecc.)

5. Ruolo (Dirigente, atleta, allenatore, o altro)

6. Indirizzo:

recapito telefonico: e-mail:

pec:

Dati della persona che si ritiene abbia subito molestia o abuso (nel caso diverso dal segnalante)

7. Nome

8. Cognome

9. Data di nascita

10. Persona con disabilità (se nota)

11. Ente di appartenenza (società, corpo militare, ecc.)

12. Ruolo (Dirigente, atleta, allenatore o altro)

13. Se minorenne indicare nome e cognome del/dei genitore/i o esercente/i responsabilità genitoriale:

14. Recapiti (genitore/i o esercente/i responsabilità genitoriale)

Indirizzo:

recapito telefonico: e-mail:

pec:

15. Il/i genitore/i o l’esercente responsabilità genitoriale è/sono stato/stati informato/i dell’accaduto? In

caso positivo che tipo di azioni hanno inteso intraprendere?

16. Si sta segnalando un fatto a cui si è assistito personalmente o di cui si ha avuto percezione diretta o

perché riferito da un’altra persona?

Se si sta segnalando quanto riferito da un’altra persona indicare i riferimenti della persona che è

a conoscenza del fatto:

17. Nome

18. Cognome:

19. Data di nascita:

20. Ruolo (Dirigente, atleta, allenatore o altro)

21. Recapiti (genitore/i o esercente/i responsabilità genitoriale)

Indirizzo:

recapito telefonico: e-mail:

pec:

22.Dettagli del fatto/i o dell’episodio:

23. Fornire i dati di eventuali testimoni che hanno assistito al fatto e i loro recapiti (indirizzo, recapito telefonico, e-mail, pec ecc.)

Luogo e data,

 Firma